Sabato 16 maggio, sul palcoscenico del Teatro alla Scala ha
preso vita, per la prima volta in assoluto, l’opera moderna CO2 di
Giovanni Battistelli commissionatagli dal Teatro stesso in onore di EXPO 2015.
Il messaggio che traspare dall’opera è di denuncia contro i
problemi climatici e ambientali emersi a causa del tenore di vita e delle
abitudini dei suoi “ospiti” ovvero noi esseri
umani.
L’opera dipinge, in nove scene, un pianeta ormai malato
terminale a causa del surriscaldamento terrestre provocato dalla scelleratezza
umana. Per far percepire questo senso di globalità, il libretto, prettamente in
inglese, presenta anche parti cantate in altre
lingue, parlate in tutto il mondo.
La tematica, estremamente attuale, congruente con quella
dell’Expo, suggerisce quindi una riflessione sul futuro del nostro pianeta avvelenato
e destinato a morire.
Mediante la spettacolare regia di Robert Carsen, si
percepisce con chiarezza che il fulcro dell’intera opera è rappresentato dalle
profezie e dalle riflessioni di un climatologo che durante i suoi studi pone
costantemente l’attenzione su eventi catastrofici (uragani, tsunami,
innalzamento delle acque) generati da problemi climatici.
La musica minimalista contrasta con una scenografia
estremamente tecnologica, che alterna, all’interno dell’ enorme schermo di un
Macbook, momenti scientifico-tecnologici e momenti filosofico-religiosi.
L’impronta di Carsen la ritroviamo nella scena raffigurante
una vedova che si accinge a porre una corona di fiori sulla spiaggia in ricordo
del marito, morto a causa dello tsunami.
Infatti, questa scena rimanda all’aria “Or sai chi l’onore”
cantata da Donna Anna, nel Don Giovanni del 2011, diretto dallo stesso regista.
Molto coinvolgente è stato il finale dell’opera, in cui il
climatologo si rivolge al pubblico ponendo quesiti sul ruolo che noi tutti
abbiamo nei confronti del nostro pianeta, ed ecco accendersi le luci del teatro
per far sentire il pubblico partecipe affinché questo cambiamento parta da noi.
L’opera è stata coronata da 15 minuti di applausi.
Una vera meraviglia, senza dubbio un’opera destinata ad entrare
nella storia e nei repertori dei più grandi teatri del mondo.
Saturday, 16th may, on the stage of
the Scala’s theatre took place, for the first time, Giovanni
Battistelli’s modern opera CO2, commissioned
by the theatre itself in honour for EXPO 2015.
The message that emerges from the
work is a message of condemnation
against all the climate and
environmental issues caused by the lifestyle and the habits of earth’s “guests”,
in other words, us humans.
The work shows, in nine scenes, a
planet terminally ill because of the
global warming caused by the human wickedness. In order to give this sense of entirety,
the booklet, in English only, presents also some parts in other languages spoken
all over the world.
The issue, extremely relevant, pertinent
with EXPO’s one, suggests a reflection on the future of our planet, poisoned
and doomed to die.
Through
the spectacular direction of Rober Carses, it is possible to clearly understand
that the core of the entire work is represented by the prophecies and
reflections of a climatologist that during his studies gives attention to the
catastrophic events (hurricanes, tsunami, rising waters) caused by climates
problems.
The minimalistic music is in
opposition to an extremely technological scenography, which alternates
scientific-technological moments and philosophical-religious moments, on a
large Macbook display.
Carsen’s mar is to be found in the
scene where a widow is laying a wreath on the beach in memory of the husband,
who died because of a tsunami. In fact, this scene reminds of the “Or sai chi
l’onore” aria, sung by Donna Anna, in Don Giovanni of 2011, directed by the
same stage director.
Very engaging was the finale of the
Opera, where the climatologist asks the public about the role that each of us plays
in relation to our planet. Suddenly the
light of the theatre goes on, making the audience feel sympathetic in order to have
this change starting from us.
The opera was crowned by 15 minutes
of applause.
It was a truly wonder, definitely an
opera destined to enter history and the repertoires of the most important
theatres in the world.
Chiara Taffoni & Luca Postacchini
Nessun commento:
Posta un commento